SÌ all’imposizione dei super-ricchi!
Con l’“Iniziativa per il futuro”, le eredità e le donazioni che superano un importo esente di 50 milioni di franchi sarebbero tassate al 50%. L’obiettivo è rendere i super-ricchi della Svizzera responsabili della loro inquinamento climatico grazie a una tassazione mirata dei mega-eredità. L’iniziativa non ha alcun impatto sulle eredità e donazioni inferiori a 50 milioni di franchi. Sono interessate solo circa 2.500 persone, ossia lo 0,02% della popolazione svizzera. Il testo dell’iniziativa prevede misure efficaci contro l’evasione fiscale, in particolare contro il trasferimento di residenza all’estero.
Così, l’“Iniziativa per il futuro” genererebbe circa 6 miliardi di franchi all’anno, che verrebbero utilizzati per combattere la crisi climatica e trasformare l’economia in senso ecosociale. Verranno attuate misure concrete di protezione del clima nei settori dell’alloggio, del lavoro e dei servizi pubblici, senza gravare sulle tasche della maggioranza della popolazione. Per questo motivo, il Partito Svizzero del Lavoro (PSdL-POP) sostiene questa iniziativa.
In Svizzera, un super-ricco emette in poche ore più CO₂ di quanta ne emetta una persona media durante tutta la sua vita! Le emissioni pro capite delle classi a basso e medio reddito sono diminuite regolarmente negli ultimi 30 anni, mentre quelle dei più ricchi sono aumentate del 30%. Con l’“Iniziativa per il futuro”, i principali inquinatori climatici della Svizzera devono finalmente fare uno sforzo maggiore per la protezione del clima, in conformità al principio “chi inquina paga”.
NO alla problematica iniziativa del Servizio civico
L’iniziativa “Servizio cittadino” richiede a tutte le svizzere e a tutti gli svizzeri un servizio obbligatorio, sia nell’esercito, sia nel servizio civile, sia nella protezione civile. Il Partito Svizzero del Lavoro (PSdL-POP) respinge questa iniziativa perché è socialmente ingiusta e comporterà problemi nel settore sanitario e sociale. È presentata come un contributo alla solidarietà, ma in realtà costituisce un attacco contro la popolazione lavoratrice. Sotto la copertura di un “servizio alla comunità”, si tratta di introdurre un lavoro forzato organizzato dallo Stato. I principali beneficiari sarebbero le imprese, che potrebbero sfruttare le persone che svolgono questo servizio come manodopera a basso costo o gratuita. Ciò eserciterebbe una pressione sui salari, in particolare nei settori della sanità e del sociale, e peggiorerebbe le condizioni di lavoro.
In un periodo di tagli di bilancio, questa iniziativa è particolarmente pericolosa, poiché incoraggerebbe le autorità pubbliche a sopprimere posti di lavoro, sostituendoli con posizioni di civilisti pagati solo con l’indennità APG (che sarebbe finanziata aumentando i contributi versati dalle lavoratrici e dai lavoratori).

