Il 15 febbraio 2025, il Partito Svizzero del Lavoro (PSdL) ha deciso di sostenere l’iniziativa «Salvaguardare la neutralità svizzera» (Iniziativa sulla neutralità).

Il PSdL è così l’unico partito di sinistra a livello nazionale a sostenere questa iniziativa. L’iniziativa chiede un’interpretazione più rigorosa della neutralità svizzera. Mira a porre fine all’avvicinamento progressivo alla NATO, attualmente in corso, e a impedire qualsiasi partecipazione diretta o indiretta a guerre. Ciò implica anche la rinuncia alle sanzioni unilaterali della Svizzera, che oggi vengono generalmente adottate dall’UE e che hanno quindi minato la credibilità della neutralità svizzera agli occhi di molti paesi, in particolare del Sud globale. Rimangono invece in vigore gli obblighi nei confronti dell’ONU (ad esempio, l’adozione delle sanzioni ONU). Il quarto punto dell’iniziativa prevede che la Svizzera intraprenda iniziative diplomatiche per agire come mediatore nei conflitti. Il PSdL sostiene le rivendicazioni contenute nel testo dell’iniziativa.

In generale, il PSdL si oppone a qualsiasi avvicinamento all’alleanza NATO, responsabile di numerosi crimini di guerra. Si pronuncia anche contro la partecipazione unilaterale a guerre economiche. Sebbene le sanzioni possano sembrare opportune in alcuni casi, ad esempio per punire un paese che ha violato il diritto internazionale, bisogna riconoscere che esse rendono più difficile qualsiasi iniziativa diplomatica e colpiscono principalmente le fasce più povere della popolazione nei paesi sanzionati. Inoltre, le sanzioni dell’UE, sostenute in parte anche dalla Svizzera, sono dirette soprattutto contro paesi del Sud globale che hanno scelto una politica estera indipendente dall’Occidente. Parallelamente, gli alleati dell’Occidente che commettono gravi violazioni dei diritti umani o crimini di guerra vengono risparmiati dalle sanzioni (ad esempio Arabia Saudita o Israele). Rinunciando alle sanzioni unilaterali, la Svizzera supererebbe questa incoerenza e rafforzerebbe il monopolio della forza dell’ONU, unico rappresentante legittimo della comunità internazionale.

Il sostegno all’iniziativa è stato deciso sulla base di un’analisi del contenuto del testo dell’iniziativa. Allo stesso tempo, il PSdL prende le distanze dai gruppi di destra che hanno partecipato al lancio dell’iniziativa e che, pur dichiarandosi a favore della neutralità, vogliono contemporaneamente procedere a un massiccio riarmo e non difendono quindi una posizione coerente per una politica di distensione, diplomazia e pace. Il PSdL esprime inoltre preoccupazione per il fatto che alcuni partiti di sinistra, come il Partito Socialista e i Verdi, abbiano aderito, almeno in parte, alla svolta militarista in Europa.

Il PSdL si pone l’obiettivo di una Svizzera non allineata che, attraverso la sua neutralità, contrasti la nuova contrapposizione tra blocchi e dia priorità alla diplomazia. Sostiene il mantenimento di un esercito orientato esclusivamente alla difesa, che tuttavia deve attraversare un processo di democratizzazione. Inoltre, il partito si oppone a qualsiasi volontà di riarmo e si impegna invece per un disarmo progressivo e una riduzione delle spese militari al minimo indispensabile.