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Crimini di guerra israeliani in Libano: una ferma condanna

Il Partito Svizzero del Lavoro – Partito Operaio e Popolare (PSdL-POP) condanna con la massima fermezza i bombardamenti israeliani in Libano, che hanno già causato la morte di quasi 500 civili. Questi attacchi, che prendono deliberatamente di mira persone innocenti, seguono una logica di terrorismo di Stato. L’operazione israeliana, che include pratiche come la detonazione di cercapersone, è un atto inaccettabile che viola tutte le norme del diritto internazionale. Avvertiamo che questa aggressione sembra essere una preparazione per una nuova invasione di terra, simile a quella del 2006. Storicamente, Israele ha cercato di destabilizzare i Paesi della regione, dall’Iraq alla Siria, e ora più che mai il Libano. Il PSdL-POP ribadisce il proprio sostegno alla legittima resistenza dei popoli della regione, e in particolare all’unità nazionale che si sta rafforzando in Libano di fronte a questa aggressione.

Solidarietà con il popolo palestinese di fronte alle intenzioni genocide di Israele

Il bilancio in Palestina è altrettanto disastroso: più di 40.000 morti e quasi 100.000 feriti, che rivelano un intento genocida da parte dello Stato sionista. Il PSdL-POP ribadisce la sua totale solidarietà con la resistenza palestinese che lotta, contro ogni previsione, per la propria sopravvivenza e per il recupero della terra rubata. Il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla libertà è indiscutibile e continueremo a sostenere questa causa legittima nella sua lotta contro l’oppressione coloniale.

Il ruolo complice dell’imperialismo statunitense e della NATO

Sottolineiamo il ruolo centrale dell’imperialismo statunitense e dei membri della NATO in questa carneficina. Senza il sostegno militare, economico e diplomatico degli Stati Uniti, Israele non potrebbe continuare impunemente i suoi massacri. È essenziale riconoscere che la pace in Medio Oriente sarà possibile solo con lo smantellamento dell’influenza egemonica statunitense nella regione e oltre. Solo abbandonando le pretese imperialiste potremo immaginare un mondo più giusto e pacifico.

Critica alla passività della diplomazia svizzera

Infine, il PSdL-POP denuncia l’inaccettabile passività della Svizzera e del suo Ministro degli Affari Esteri, Ignazio Cassis, di fronte al genocidio in corso. È dovere della Svizzera, in quanto Stato storicamente neutrale e sede del diritto internazionale umanitario, prendere una posizione ferma contro i crimini di guerra israeliani. Il PSdL-POP chiede una mobilitazione diplomatica, attraverso il nostro seggio nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per sostenere un cessate il fuoco immediato, la cessazione delle attività di insediamento e il perseguimento dei criminali di guerra israeliani. La Svizzera deve inoltre riconoscere pienamente lo Stato palestinese e tornare a una politica di non allineamento, prendendo le distanze dalla retorica americano-sionista, che si riflette nelle parole di Cassis. La Svizzera deve assumere con urgenza il ruolo di mediatore e dialogare con tutte le parti, compresa la resistenza palestinese.

Per un Medio Oriente libero dall’oppressione

Il PSdL-POP continuerà a lavorare per la pace e la giustizia in Medio Oriente, sostenendo la legittima resistenza dei popoli contro l’imperialismo sionista e americano, e promuovendo una Svizzera non allineata e promotrice dell’amicizia tra i popoli.