Nel Primo Maggio organizzato per la prima volta dal Comitato unitario composto dai principali sindacati e partiti della sinistra ticinese, il nostro Segretario Politico Gianfranco Cavalli ha preso la parola per ribadire l’importanza di affrontare il conflitto in un momento storico come quello attuale. È stata inoltre l’occasione per ribadire le priorità del Partito Svizzero del Lavoro. Ecco il discorso completo:

Care compagne e cari compagni,

è un piacere e un onore essere qui oggi di fronte a voi. Come educatore, in un anno in cui il tema della difesa del servizio pubblico è stato al centro del dibattito politico, ma soprattutto come lavoratore, in un momento storico in cui noi lavoratori resistiamo sotto le bombe a Gaza, in cui a noi lavoratori in Svizzera si chiede sempre di lavorare di più e più a lungo, in un momento in cui a noi lavoratori, in Ticino, si chiede di lavorare sempre di più a gratis, di regalare le nostre pensioni, di continuare a perdere servizi pubblici fondamentali mentre concediamo privilegi ai più ricchi.
Ed è un onore essere un lavoratore nonostante tutto ciò che subiamo perché noi, insieme, siamo i protagonisti della storia, siamo noi che abbiamo costruito i Palazzi di governo, educato i nostri figli e quegli degli altri, guarito le nostre ferite, guidato i nostri treni, bus, ecc. ecc.
Ed è ora, compagne e compagni, è ora che ci prendiamo i meriti che ci aspettano per aver scritto e per scrivere ogni giorno la storia del Ticino, della Svizzera, del mondo intero. Non abbiate paura compagne e compagni del conflitto perché il conflitto è l’unica strada che abbiamo. Con la pace sociale e con le belle parole a perderci siamo sempre solo noi, dobbiamo da subito intensificare le lotte e l’organizzazione popolare, non possiamo contare sulla politica della maggioranza borghese. Da anni abbiamo capito che quando l’economia va male per la cricca al potere devono essere le classi popolari a subirne le conseguenze con licenziamenti, peggioramenti delle condizioni di lavoro, tagli allo stato sociale, privatizzazioni e aumenti delle tasse indirette, mentre per i grandi capitalisti si approvano in continuazione regali fiscali e bonus milionari anche quando fanno male le cose.


Noi del Partito Operaio e Popolare pensiamo che ci vuole un cambio di rotta :
– Bisogna aumentare le tasse ai ricchi e alle grandi aziende affinché lo Stato abbia i fondi necessari da investire in un forte settore pubblico dell’economia che garantisca buone condizioni di lavoro e maggiore sovranità al paese.
– Allo stesso modo lo Stato sociale deve essere rafforzato, l’età della pensione deve essere diminuita e le rendite AVS e AI aumentate, è necessaria l’introduzione di una cassa malati unica, pubblica e in base al reddito.
– Ci vuole nuovo codice del lavoro che deve essere implementato per proteggere i lavoratori e le lavoratrici dal licenziamento e dal precariato, per garantire un salario minimo di 4500 Fr al mese adeguato al costo della vita e l’implementazione della la settimana lavorativa di 35 ore.
– Bisogna sviluppare una politica di indipendenza del nostro paese dall’imperialismo con l’obiettivo di stringere relazioni di pace con tutti i popoli del mondo, favorendo così anche buone relazioni economiche.
E queste non sono mere rivendicazioni politiche, compagne e compagni, queste sono per noi l’unica strada contro il declino continuo della società capitalista, perché dobbiamo ritornare sulle barricate con la consapevolezza che non c’è mai stata così tanta ricchezza economica come in questo momento storico e che quella ricchezza ci appartiene.
Dobbiamo andare al conflitto con chi dai centri decisionali ci vuole culturalmente ed economicamente poveri perché noi lavoratori, noi protagonisti della storia dell’umanità, possiamo e dobbiamo essere quelli che decidono sulle sorti della storia.
In pochi o in tanti continuiamo a lottare compagne e compagni, perché la lotta paga, sempre!